Ormai è cosa risaputa che Google stia investendo sempre più nell’ottimizzazione e nella “umanizzazione” dei risultati di ricerca. Da alcuni anni a questa parte Google ha cercato di rispondere sempre più con naturalezza alle ricerche che gli utenti svolgono quotidianamente, offrendo sempre più importanza alla sostanza più che alle keywords. L’aggiornamento Google BERT, come annunciato dalla stessa azienda di Mountain View, è uno dei più grandi passo in avanti nella storia della Search.
Che cos’è Google BERT?
Google BERT è definibile come l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo del motore di ricerca più famoso al mondo. Acronimo di Bidirectional Encoder Representation from Transformers, BERT è in realtà un articolo pubblicato dai ricercatori della Google AI Language che ha stupito l’intera comunità di Machine Learning per i risultati ottenuti.
I risultati dello studio mostrato come un modello linguistico bidirezionale possa avere un senso più profondo del contesto rispetto ad un modello linguistico unidirezinale.
In parole povere:
Google BERT nasce per rispondere a query più complesse e poste in modo più conversazionale (come avviene ad esempio con i prodotti quali Amazon Alexa e Google Home). BERT non considera le singole parole chiave inserite ma comprende il contesto della ricerca, analizzando la relazione fra tutte le parole e comprendendo meglio il significato della ricerca. Soprattutto per query lunghe e conversazionali con preposizione come “per” o “con” che prima venivano ignorate, ora saranno utilizzate e comprese per dare il vero significato della query.
Google BERT e la SEO
BERT al momento impatterà su circa il 10% delle ricerche in effettuate in inglese negli USA, poi nei prossimi mesi verrà pian piano estesa ad altre lingue e nazioni.
Abbiamo visto che BERT avrà il ruolo di comprendere meglio le query più complesse e quelle poste in modo più conversazionale, con maggiore attenzione alle parole usate per comunicare.
Come ottimizzare la SEO di un sito per Google BERT
Da un punto di vista SEO sembra logico che diventerà ancora più importante scrivere nel modo più corretto e comprensibile possibile, con i contenuti di livello che assumeranno sempre più importanza per un buon posizionamento nella SERP. A confermarlo è anche un portavoce di Google:
Nulla va cambiato con BERT, non c’è nulla da ottimizzare. Non cambiano i fondamenti di Google: il contenuto rimane il miglior modo per posizionarsi nei primi risultati della SERP. L’aggiornamento a BERT continua a promuovere e premiare i contenuti, la loro originalità e la loro qualità.
Il cambiamento con Google BERT: alcuni esempi
È la stessa Google sul suo blog ufficiale a fornirci alcuni esempi del prima e dopo dell’aggiornamento a BERT.
Come potete vedere voi stessi, la differenza della keyword “2019 brazil traveler to usa need a visa” è che mentre prima il to non veniva compreso e Google restituiva dei risultati anche per chi dagli USA andava in Brasile, ora comprende benissimo che l’argomento della ricerca sono i brasiliani che viaggiano verso gli USA.
Questo secondo caso potrebbe essere leggermente più difficile da capire per chi non mastica l’inglese. In parole povere BERT qui riesce a capire che stand sta per “stare in piedi” e non per stand-alone, dando il giusto significato alla ricerca e ai risultati proposti.
Google ha pubblicato tanti altri esempi per spiegare meglio il suo nuovo algoritmo BERT, ma personalmente credo che gli esempi riportati in alto siano sufficienti a capire l’importanza di questo aggiornamento. In ogni caso chi già lavorava di SEO pensando alle persone e non ai bot (offrendo quindi contenuti di qualità e originali) può dormire sonni tranquilli e dare il benvenuto a BERT.
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